Con questa ricerca riprende vita il processo architettonico” idea-progetto-costruzione-realizzazione”, sotteso alla concezione delle chiese romaniche esaminate in Puglia.
In particolare, la “ri-progettazione” consiste nella riconduzione delle discrepanze e delle anomalie morfologico-dimensionali che contraddistinguono ciascun edificio, ad un criterio di lettura omogeneo del progetto, fondato sul modulo.
Nel modulo della progettazione romanica si riconoscono caratteristiche tridimensionali: lo spazio del vano e la sua copertura, a volta, a cupola, a tetto.
Le dimensioni e la successione dei moduli dipendono da importanti ragioni strutturali e in particolare dalla resistenza del tipo di materiale disponibile sul posto: la pietra pugliese.
Il disegno e la modellazione infografica tridimensionale sono impiegati per ripercorrere le scelte di progetto, controllando in modo sincretico la genesi dello spazio, della forma e della struttura.
Questa riappropriazione del sapere e del saper fare della tradizione, apre le porte ad una progettazione contemporanea fondata sull’uso dei materiali e della pietra locale, in un’ottica di prossimità e sostenibilità.